il BLOG di ScegliGesù.com

è il momento di prendere una posizione!

Archivio per Storie

TESTIMONIANZE#Nick Vujicic

dopo aver visto e sentito la testimonianza di Nick non potrete dire altro che: WOW!!!

ecco cosa significa “niente è impossibile per Dio”!
Lui non vuole le tue capacità, ma la tua disponibilità. Non sforziamoci di capire Dio con la nostra piccola testolina; i suoi piani sono sicuramente più alti dei nostri 😉

TESTIMONIANZE#Carlo Nesti

Noto giornalista sportivo (mitico Carlo Nesti), una storia semplice, una scelta personale ma consigliata a chi legge e chi ascolta.
Buona visione 😀

“Il mio psicologo si chiama Gesù”
un titolo, un programma!
Per tutti coloro che sono da troppo tempo seduti sul “lettino” mentre “qualcuno”, dietro, prende appunti. Cristiani e non. 😉

“Ho fatto una promessa”..

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Nicola ha fatto una promessa 😉  (e sopratutto l’ha mantenuta!). Immagino già molti ragazzi in ginocchio per chiedere a Dio di diventare giocatori di serie A in cambio del loro servizio missionario 😛

In questo articolo viene annunciata l’uscita della sua autobiografia “Ho fatto una promessa” (Piemme Edizioni), che sarà in vendita da questa settimana.
Consigliamo a tutti di leggerla, poiché la storia di Nicola è la stessa che siamo chiamati a vivere tutti noi, ognuno nel suo “campo di gioco”. E potrebbe essere il regalo giusto per i vostri amici tifosi di calcio ma… non ancora di Gesù! 😉

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TESTIMONIANZE#Davide

Buon giorno “CHIESA” 😛
ecco un’altra grande storia di chi ha avuto il coraggio di scegliere Quella persona che fa la reale differenza nelle nostre vite. 😉



Serena giornata carissimi amici!
🙂
E’ un onore poter riscrivere la mia testimonianza ed avere l’opportunità di dare, grazie a Dio, speranza e incoraggiamento a chi ne ha bisogno.
selvaMi chiamo Davide, vivo a Sesto San Giovanni (Milano) sono nato il 22/09/1971 e dall’età di 16 anni, cioè dal 3/07/87 convivo, abbastanza bene, con un’emiparesi sinistra causata da un trauma post-operatorio dovuto ad un’asportazione tumorale (gangliglioma – 17 casi in Italia) nella zona cerebrale destra.
Da quel giorno la mia vita cambiò!
Da giovane sportivo ma ribelle, con un probabile futuro incerto, difficile e senza un vero scopo, divenni disabile, ma scoprii in seguito di aver acquistato una sensibilità particolare, una forza ed un coraggio incredibili! Sempre pronto ad accumulare dentro di me l’aiuto, l’affetto, l’amore da parte di tutti (era gia la bontà di Dio che stava operando in me), non finirò mai di ringraziare Dio, la famiglia, gli amici.
Subito dopo essere uscito dall’ospedale, passai circa 10 anni a lavorare duramente, a fare la riabilitazione, cose che mi portarono ad essere totalmente autonomo. Furono però anche anni di sbandamento, in cui non s’intravedeva alcunché di positivo. Ricordo che furono molto bui, pieni di solitudine e di rabbia verso tutto il mondo e la famiglia.

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TESTIMONIANZE#Giada

Ciao sono Giada ho 22 anni e ho scelto Gesù da quasi 5 anni.
Durante i miei 15 anni sono stata anoressica, periodo durante il quale non provavo alcuna emozione. Non ridevo più, non scherzavo più come un tempo, persino la mia migliore amica non mi riconosceva più; questo perché la mia vita e i miei pensieri giravano intorno al cibo…. Mi svegliavo e il mio primo pensiero era cosa mangiare per non prendere calorie, quanto avevo mangiato fino a quel momento… e così via continuamente 24h su 24h.

giadaTutte le persone intorno a me, quelle più strette intendo, soffrivano per la mia situazione.
Ricordo un litigio con mio padre, lo trattai male perché aveva “osato” mettere un filo di olio sulla fettina di carne che mi stava cucinando….  Quindi ricordo i pianti di mia madre.. Ma quello che più mi fece aprire gli occhi fu un pianto disperato di mia zia, che non avevo mai visto vulnerabile fino a quel momento; e causa della sua vulnerabilità ero io.

Tutto ciò, dopo qualche tempo, mi portò a mangiare qual cosina in più. Mangiando rendevo felici le persone a me care ma, per me, non mangiare fino a quel momento, non era assolutamente stata una privazione e capii il perché. Avevo perso il ricordo del sapore dei cibi; mi spiego. Non ricordavo per esempio che sapore avesse la lasagna e per me era solo un ammasso di grasso che della gente poco saggia che definivo “pazza” ingurgitava come se niente fosse. Iniziando a mangiare, provando il sapore, mi resi conto che in fondo una qualche ragione l’aveva persino chi mangiava la lasagna.

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TESTIMONIANZE – Tony Melendez

La chitarra è speciale per me; ho trovato la chitarra di mio padre e ho iniziato a suonarla. All’inizio era solo un gioco, era qualcosa che stavo provando a fare e mai avrei pensato che avrei ascoltato musica da qui un giorno..

Sono TONY MELENDEZ e sono nato in Nicaragua ma ho vissuto negli Usa quasi tutta la mia vita. Sono un cantante e un chitarrista. Siamo venuti qui negli Stati Uniti perchè ero un bambino senza braccia e la medicina in Nicaragua non era molto avanzata come qui. Sono nato così a causa di una medicina chiamata thalidomine che fu somministrata a mia madre mentre era incinta di me. Questo è il motivo per il quale non ho braccia.

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All’inizio ero così giovane che non capivo che non avevo le braccia. Quando sono diventato un pò più grande i bambini mi predevano in giro dicendo: “Lui non ha le braccia, lui non ha le braccia..”
Mi faceva star male.. molto!

Da ragazzo ho dovuto imparare ad usare i miei piedi, volevo che mi aiutassero. Scrivevo e giocavo con i miei giocattoli. Avevo due sorelle e un fraello. Mio fratello ed io lavoravamo insieme. Mia madre è ancora viva ma mio padre ci ha lasciato. Vedo ora quanto essi si sono sacrificati, mio padre ha sacrificato molto: ha lasciato il suo paese per portare suo figlio qui, è stato uno di quelli che mi ha sempre detto: “Tony devi provare.. devi provare a farlo per te stesso!”

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TESTIMONIANZE – Team Hoyt

la storia di un papà che ha scelto Gesù, la storia del TEAM HOYT la cui forza è solo in Dio. Un esempio di fede, di coraggio, di vero amore. Quell’amore che solo Dio può dare.

Spesso la vita è strana, a tratti assurda e senza senso fino a quando trovi Qualcuno capace di darti un motivo per vivere.

GIOBBE 19:25
Ma io so che il mio Redentore vive
e che alla fine si alzerà sulla polvere.

FILIPPESI 4:13
Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica.

Puoi non avere la forza per affrontare alcune situazione della tua vita, forse ti manca il coraggio. Non preoccuparti per i tuoi limiti. In Dio puoi ogni cosa.

E ricorda:
Lui chiede solo il tuo cuore.

Paradiso & Inferno

Un sant’uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese: “Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l’Inferno”.

Dio condusse il sant’uomo verso due porte. Aprì una delle due e gli permise di guardare all’interno. Al centro della stanza, c’era una grandissima tavola rotonda. Al centro della tavola, si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso. Il sant’uomo sentì l’acquolina in bocca. Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall’aspetto livido e malato. Avevano tutti l’aria affamata. Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia. Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po’, ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio, non potevano accostare il cibo alla bocca. Ilsant’uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze. Dio disse: “Hai appena visto l’Inferno”.

Dio e l’uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l’aprì. La scena che l’uomo vide era identica alla precedente. C’era la grande tavola rotonda, il recipiente colmo di cibo delizioso che gli fece ancora venire l’acquolina. Le persone intorno alla tavola avevano anch’esse i cucchiai dai lunghi manici. Questa volta, però, le persone erano ben nutrite e felici e conversavano tra di loro sorridendo. Il sant’uomo disse a Dio:”Non capisco!”. “E’ semplice,” rispose Dio, “dipende solo da un’abilità. Essi hanno appreso a nutrirsi gli uni gli altri mentre gli altri non pensano che a loro stessi. Quando Gesù è morto sulla croce, pensava a te.”

Giovanni 3:16

Era inverno. Una notte fredda, nevicava e il vento sferzava il viso. Tra le case della grande città un piccolo strillone stava cercando un riparo dove trascorrere la notte.
Nel suo vagare incontrò un poliziotto e gli chiese: “Conosci un posto dove posso andare per la notte? Fa troppo freddo per restare all’aperto.” Il poliziotto ci pensò su e rispose: “Segui la strada e troverai una casa con la porta verde; bussa e quando ti apriranno dì semplicemente Giovanni 3:16.”
Il ragazzino dopo aver trovato facilmente la porta, bussò. Una donna aprì e rimase a fissarlo con sguardo interrogativo. Senza saperne il significato, lo strillone ripeté ciò che il poliziotto gli aveva suggerito. “Mi hanno detto che lei può aiutarmi se io dico: Giovanni 3:16.” La donna gli sorrise e lo fece entrare in casa.
Per prima cosa gli fu preparato un bagno caldo; mentre si lavava pensava: “Non so cosa Giovanni 3:16 significhi, ma può riscaldare un ragazzo come me.”
Quando uscì dal bagno vide che i suoi vestiti erano stati sostituiti con altri nuovi e andò in cucina, dove lo aspettava un lauto pasto. La donna non poté nascondere un sorriso quando vide gli occhi del ragazzino. “Vieni, mangia, devi avere fame”.
Mentre il ragazzo mangiava, sazio per la prima volta dopo tanto tempo, pensava: “Non so cosa Giovanni 3:16 significhi, ma può sfamare un ragazzino come me.”
Dopo aver mangiato, la donna lo accompagnò in una stanza con un grande letto e gli disse: “Qui puoi dormire e riposare”.
Poco prima di addormentarsi pensò: “Non so cosa Giovanni 3:16 significhi, ma può dare riposo e serenità a un ragazzino come me.”
La mattina dopo si svegliò a giorno inoltrato, si vestì in fretta e scese in cucina, dove lo aspettava una ricca colazione. Subito dopo la donna lo fece sedere accanto al caminetto e gli chiese se conosceva il significato di Giovanni 3:16. Lui scosse il capo, ma era curioso di saperlo.
La donna prese una Bibbia, la aprì nel vangelo di Giovanni al capitolo 3 e lesse il versetto 16:

Dio ha tanto amato il mondo

che ha dato il suo unigenito Figlio,

affinché chiunque crede in Lui

non perisca ma abbia vita eterna.

“Vedi – continuò la donna – Dio è come un padre che ci ama e che si occupa di noi, ma c’è qualcosa che ci separa da Lui: tutte le cose che non sono giuste ai suoi occhi, il peccato. Dio ha mandato suo figlio, che era senza peccato, per noi tutti così da poterci perdonare. Se accettiamo Gesù, riconosciamo quello che ha fatto per noi e crediamo in Lui, possiamo venire a Dio, perché grazie al sacrificio di Gesù Lui può perdonarci.”
Così quella mattina quel ragazzo accettò Gesù vicino al caminetto e pensò: “Adesso so che cosa Giovanni 3:16 significhi, so che può cambiare la vita di un ragazzino come me.”
Giovanni 3:16 può cambiare anche la tua vita. Perché accettare o meno Gesù è la decisione più importante della tua vita.