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è il momento di prendere una posizione!

Archivio per domande

CristianaMente#21

Ciao Elena,
In Geremia 17:9 è scritto: “Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente malato; chi lo può conoscere?”
E in Proverbi 4:23 è scritto: “Custodisci il tuo cuore con ogni cura, perché da esso sgorgano le sorgenti della vita”
Unendo queste affermazioni capisco che il cuore è come un figlio con una strana malattia. Bisogna volergli bene, quindi proteggerlo,ma mai farsi guidare da esso perchè non sa dove va.. segue l’istinto, proprio come un bambino. E’ malato in modo inguaribile… cioè il nascere di nuovo, l’essere in Cristo, che ci cambia la vita, non cambia però questa caratteristica del nostro cuore.
Va bene, allora basterebbe di default ammutolirlo e quasi dimenticarlo questo cuore… ma no.. non si può, perchè “da esso sgorgano le sorgenti della vita”. E allora mi chiedo che cosa vuol dire che da esso sgorgano le sorgenti della vita? E’ un riferimento a quell’altro versetto che dice che nella gioia sta la nostra forza?
Mi sembra un ipotesi un po’ stiracchiata… Come può una cosa così pericolosa, sconsiderata e dannosa darci vita?
Grazie
Paola

Il cuore fa parte dell’anima, delle emozioni, dei sentimenti, delle passioni e per questa ragione ingannevole e bisognoso di cura d’anima e perciò curandolo e custodendolo con cura può guarire e portare in alto lo spirito non bisogna mai confondere lo spirito rinnovato con l’anima che va rinnovata sempre. Ciao, Elena

CristianaMente#18

Eccoci dopo un periodo di ferie con la nostra amata Elena, inviateci le vostre domande, i vostri dubbi o perplessità e ogni martedì avreste le vostre risposte. 😉

Cara Elena,  sono un credente da qualche mese e sin da subito sono stato affascinato dai principi del cristianesimo VERO e dallo stile di vita sano ma soprattutto divertente che un cristiano può avere.
Ho sempre visto chi parlava di Dio con sospetto ed ho sempre pensato che i cristiani fossero persone estremamente noiose e, detto tra noi anche un po’ sfigate mentre da quando ho conosciuto Dio e non una religione ho scoperto che ci si può divertire in modo sano e mi sono liberato da tante cose che mi davano solo l’illusione momentanea di stare bene… c’è però un piccolo problema: non sono ancora riuscito a liberarmi dalla pornografia.
E’ più forte di me ma quando vedo delle immagini hot che spesso compaiono in rete  poi non riesco più a staccarmi.. è come una droga.  cosa mi consigli di fare?
Grazie per i tuoi consigli
F

Ciao f, non subito passa tutto quello che di negativo è nella tua vita prima di conoscere il vero cristianesimo. Ci vuole forza, determinazione e autocontrollo e questo lo si impara nel tempo. Così come si fa con la droga.
Prima di tutto fai una decisione, poi comincia a guardare qualcosa di buono che serve come “metadone” poi vedrai che adagio adagio non ti verrà più compulsione a guardare cose non buone.
Elena

CristianaMente#17

Boys&Girls, Elena aspetta le vostre domande.
Coraggio 😉

Non riesco a capire come mai pur volendo raggiungere l’obiettivo che mi sono prefissata alla fine mi lascio distrarre da mille altre cose fino a realizzare che la mia giornata non è stata affatto produttiva per il raggiungimento del mio obiettivo. Cosa posso fare?

Imparare che “se la radio è guasta aggiustala” cioè porta a compimento qualsiasi cosa hai iniziato,qualsiasi discussione lasciata a metà,qualsiasi cosa non chiarita.Se mi disperdo vuol dire che non ho risolto  le cose,ma tendo a iniziarne mille e non risolverne neanche una. Ricorda sempre solo portando a termine si impara davvero a vivere ciao

CristianaMente#16

Forse sei arrivata in ufficio e vorresti prendere a pugni il tuo capo e sei in un’università e vorresti far scoppiare la macchina del tuo prof, anzi del rettore 😐
Mantieni la calma e pensa a Chi avrebbe avuto tutto il diritto di farlo ma è stato ubbidiente fino alla fine 😉

Come cristiani dovremmo essere sempre pazienti e mostrare amore anche nei confronti delle persone che provano la nostra pazienza.
Come si fa quando arrivi al limite e l’unica cosa che hai voglia di sferrare un bel pugno??
Grazie mille

Il bel pugno impara a trasformarlo in una carezza che dai a Dio. Io quando vorrei sbranare qualcuno penso a come Dio avrebbe dovuto sbranare me e allora sento lo stesso amore che Lui ha provato per me e mi sembra poco quando Lui mi chiama a perdonare e ad amare come Lui mi ha amato.
E poi sai… le cose facili sono capaci tutti di farle tutti, chi non amerebbe una persona dolce e gentile?! ma sono le cose difficili che ti fanno essere davvero Uomo. Ecco perchè la pazienza è difficile, ma poi ci porta alla saggezza e ci avvicina alla figura di Cristo.
Grazie a te che mi hai scritto.

CristianaMente#15

Ciao, mi sono avvicinata a Dio da poco e per quanto abbia compreso che  Lui ci chiama a condurre una vita casta, per me, che fino a poco tempo fà ho condotto una vita molto disordinata e completamente priva di regole non ti nascondo che a volte risulta difficile.  Hai dei suggerimenti da darmi??

La tua domanda mi è stata fatta molte volte ed è una delle cose più difficili da comprendere quando ti converti. Ma vedi io anche in analisi consiglio sempre di non usare il sesso nel rapporto a due come si fa nel mondo. Prima si fa sesso e poi ci si conosce e se tu guardi il panorama di rapporti che c’è fuori dall’essere cristiani non è un gran panorama.
Conoscendosi, giorno per giorno, adagio adagio si impara molto di più l’uno dell’altro. Vedi, nelle comunità serie (come quella in canada) il sesso è bandito fino alla tua completa guarigione. Questo per imparare che non è una necessità ma una scelta, una decisione. E quando sei in Cristo Lui stesso ti dà la forza per arrivare puro e integro ad amare una persona.

CristianaMente#14

Buongiorno menti cristiane e non 😉
Rieccoci ancora con la nostra psicoterapeuta Elena Pagliacci che risponderà alle vostre domande “cristianamente”.
Forza, so che avete molte altre domande,
cosa aspettate?!
Scrivete a info@scegligesu.com

Ho una domanda da fare e non posso che farlo sotto forma anonima perchè non ho mai svelato a nessuno questo episodio.
Mi sono avvicinata a Dio da poco e sto facendo con Lui tante belle esperienze ma continuo a sentire un pesante senso di colpa per aver provato attrazione e voglia di baciare sulla bocca una mia amica.
Ho da subito capito che l’omosessualità non è approvata da Dio e tanto meno credo di essere lesbica ma vorrei capire cosa può aver scatenato una reazione così strana ed imprevista….

Quando non conosci Dio il mondo è pieno di cose che facciamo senza capire perchè, e poi continuiamo a chiederci perchè le abbiamo fatte. Poi, con l’incontro dentro di noi dello Spirito Santo si accende la luce ogni volta che accade qualcosa che prima non ci avrebbe turbato più di tanto. Da quando sei una nuova creatura in Cristo le risposte le avrai dentro di te sempre. A volte il nemico continua a giocare brutti scherzi e ti fa desiderare cose che non dovresti desiderare, si chiamano tentazioni che tentano cioè di riportarti indietro e non avanti.
Non sentire la colpa. Dio non ci fa sentire in colpa. A volte le prove…e non le tentazioni ci portano in alto. Credo sia una prova dato che ti senti in colpa e non l’hai vissuta come una cosa normale.
Ciao, Elena.

CristianaMente#13

Sto diventando intollerante nei confronti di molti, inizio a sopportare sempre meno chi mi circonda ed ogni minimo atteggiamento “sbagliato” mi fa infuriare. Non riesco ad essere paziente, altre volte invece vorrei proprio essere indifferente e menefreghista ma non ce la faccio, mi inacerbisco e mi arrabbio. Se puoi dammi un tuo consiglio.
Roberto

Ciao Roberto, innanzitutto bisognerebbe capire come mai sei tanto arrabbiato: cosa c’è di non risolto nel tuo passato, cosa ancora ti tormenta. Dici …intollerante nei confronti di molti… non di tutti, quindi e di conseguenza devi capire quando si muove l’intolleranza nei confronti dei pochi perchè si muove. Il consiglio è capire cosa muove questa rabbia, fai una cronistoria della tua vita passata e vedi dove ci sono gli intoppi e cerca di superarli. Io sono qui se hai bisogno.

CristianaMente#12

Vivo degli alti e bassi continui, sia nella mia vita emozionale che spirituale, passo dalla gioia più intensa alla malinconia più cruda.
Non so come gestire questo “modo di vivere o essere”. A volte mi meraviglio io stesso per il cambio repentino e profondo di sensazioni-sentimenti-azioni.
E’ come se accattassi inerme questa “instabilità”, forse perchè amo gioire ma ancor di più perchè conservo un cuore malinconico.
Elena, credi sia importante conviverci e è necessario avere più “controllo” ,forse, di questa situazione?!
Aspetto un tuo consiglio e grazie.
Anonimo

Caro anonimo,
evidentenmente non hai ancora davvero “scelto” ma vivi di emotività, di momenti “su” e di momenti” giù”. Questo perchè non hai ancora davvero fatto vere e proprie scelte nella vita.
Non dobbiamo mai confondere il “bisogno” dalla “scelta”: a volte nella maggior parte dei casi noi abbiamo dei buchi, delle ferite nell’infanzia che compensiamo con il bisogno degli altri. Anche con Dio facciamo così.
Abbiamo bisogno di Lui, ci infiammiamo d’amore, ma poi questo amore si spegne, diventa più abitudine che amore vero. Nella scelta, io invece davvero scelgo di amare per sempre. Posso anche essere malinconico, ma mai la mia scelta viene scalfita. Forse devi guarire piano piano le ferite e trasformare il “bisogno” in “scelta”, solo così potrai essere davvero felice.
Io sono sicura che ce la farai. Coraggio.

CristianaMente#11

Buongiorno menti cristiane e non 😀
so che anche oggi vi siete svegliati con tante domande e noi siamo qui con la nostra amata Elena per cercare di rispondervi, perciò inviateci le vostre domande, i vostri dubbi o perplessità.. forza.. coraggio..

Oggi girano molte mail e giochetti ironici sulle differenze nel modo di pensare, agire ed interpretare degli uomini rispetto a quello delle donne.
Divertimento a parte, non credi che esasperare la dicotomia uomo/donna porti ad esacerbare inutili stereotipi, nonchè a giustificare/incoraggiare atteggiamenti sbagliati ?? “..noi siamo fatti così..! ” questa è la psicologia dell’uomo” “lo sai, noi donne siamo contorte” “ma perchè voi donne complicate sempre tutto” ??
Sarà per una incontenibile voglia di ritornare alla dignità di avere una identità come persona piuttosto che essere inserita nel “fascio di donne e di uomini” ma a me questo gioco inizia a non divertire più….
Con affetto
Una tua fan 😉

Innanzitutto grazie di essere una mia fan 🙂 hai assolutamente ragione. Quando mi intervistano su argomenti di questo tipo, dico sempre  che generalizzare è quanto di più sbagliato si possa fare.
Ci sono uomini con la u minuscola e uomini con la u maiuscola. Ci sono donnette e donne vere.
La differenza sta se vuoi essere un corvo o una gallina. O invece un aquila. I corvi e le galline fanno quello che fanno gli altri del gruppo, le aquile volano solitarie. Nella vita è facile fare stereotipi di tutti i generi. Basta che entri in un bar e senti certi discorsi, uomini con la u piccola e anche con il cervello piccolo. Gli argomenti sono sesso,  soldi e sport , ma non vissuto, guardato alla tv. Però esistono anche uomini che hanno amato una sola donna per tutta la loro vita e donne che hanno lottato per crescere figli e famiglia nell’amore e nel rispetto gli uni degli altri. Quindi come vedi è sbagliato fare sempre di “tutte le erbe un fascio”. Noi siamo luce, allora noi Donne e noi Uomini facciamo vedere al mondo il volto di Cristo e non quello di una gallina o di un corvo.
Ti abbraccio e grazie per l’affetto.

CristianaMente#10

Ciao Elena!
Volevo chiederti, quali sono i meccanismi, e come si scardinano, che provocano quello strano modo di fare della vittima che si innamora del proprio carnefice? Molte persone, ma sarei puù corretta se dicessi “molte donne” anche dopo aver subito violenze fisciche o psicologiche dal proprio partner, rimangono li, e non perchè costrette, ma perchè vogliono! O forse credono di volerlo… ho sentito che c’è addirittura chi dopo uno stupro si lega al
proprio stupratore e vuole rimanerci!
Cosa succede nel cervello per comportarsi così? Perchè queste persone non mollano? E poi, in un matrimonio, cristianamente parlando, se poi compare la violenza, anche solo psicologica, come si dovrebbe comportare la “vittima”?
Grazie
Paola

Ciao Paola,
innanzitutto la “sindrome di Stoccolma” così detta dal luogo dove è avvenuto il fatto di cronaca, rappresenta una condizione psicologica dove la persona che viene presa in ostaggio dal rapitore, cioè la vittima, manifesta talvolta pensieri positivi che a volte sfociano nell’amore verso chi l’ha rapita, sequestrata, verso chi insomma le ha fatto del male.
Questo accadeva anche nelle epoche dittatoriali dove chi faceva violenza otteneva a volte l’attaccamento morboso di chi le subiva. Da qui il film”Portiere di notte” e tanta altra letteratura e filmografia. Perchè una persona è tanto lesionista? Perchè sovente nel corso dell’infanzia noi possiamo subire violenze più o meno evidenti, più o meno dichiarate. Il padre o la madre che ci dicono che valiamo poco o niente, si creano in questo modo catene di dipendenza che ci portano poi a cercare persone che ci trattano male, esattamente come nel passato, per poter dire”questa volta ce la farò a vincere” ma non è così perchè anzi in questo modo si crea un “legame malato”.
La salute mentale dipende dalle tue scelte “sane” un pò come accade con Dio. Parti malato e nel peccato, poi Lui ti lava e ti fa capire dove andare e a quel punto tu scegli o la verità della sua Parola che conosce ciò che è bene per te o continuare a percorrere il cammino della “malattia”soffrendo da autolesionista. L’illusione che una persona cambi anche se è violenta e che noi ce la faremo a cambiarla è una pura illusione. Una persona cambia solo se lei stessa decide di cambiare. E a quel punto la sua vita cambia e i legami malati si sciolgono .
Ciao  e a presto.